Agenzia Regionale per lo Sviluppo Agricolo, Rurale e della Pesca
Famiglia: Graminaceae
Genere: Sorghum
Specie: Sorghum vulgare Pers.
Diffusione e mercato: Il sorgo è stata una delle prime piante ad essere coltivata: si ritiene che le forme attuali abbiano avuto la loro origine nell’Africa occidentale diverse migliaia di anni fa. Dall’Africa il sorgo si è esteso in tutto il mondo: anticamente in Asia e in Europa, più recentemente in America e in Australia. Nelle agricolture di sussistenza del Terzo Mondo la granella viene utilizzata direttamente per l’alimentazione umana, mentre nelle agricolture progredite la granella viene destinata all’alimentazione animale. In alcuni ambienti italiani è prevista ancora la coltivazione di sorgo da saggina il quale viene utilizzato per la realizzazione di scope e spazzole.
Caratteri botanici e biologici: Il sorgo (cereale macrotermo, metabolismo fotosintetico tipo C4) coltivato è pianta erbacea annuale. Nell’ambito della stessa specie sono stati individuati quattro sottogruppi diversi per utilizzo: sorgo da granella, sorgo zuccherino, sorgo da saggina o scope e sorgo da foraggio. Il culmo, alto da 1 a 3 metri, è formato da una serie di nodi e internodi ripieni di midollo. Le foglie sono lineari, lanceolate, inserite alterne ad ogni nodo del culmo; il lembo è glabro con superficie pruinosa ed ai margini presenta una lieve dentellatura facilmente percepibile al tatto. Le gemme dei nodi basali del culmo spesso germogliano determinando un certo accestimento della pianta. L’apparato radicale è, come quello del mais, fascicolato e formato da radici embrionali e avventizie: più del mais è però espanso in larghezza e in profondità; inoltre le radici sono più robuste e fibrose di quelle del mais e dotate di una maggior capacità di estrarre acqua. L’infiorescenza è un racemo detto pannicolo. L’asse principale del panicolo è cortissimo e su di esso sono inserite, quasi a formare un’infiorescenza ad ombrella, ramificazioni lunghissime ed elastiche. Tale infiorescenza, privata della granella, è usata per la fabbricazione di scope e spazzole. L’impollinazione è autogama. La granella può assumere colorazioni diverse che vanno dal bianco, al crema, al giallo, al rosa, al rosso e fino al bruno per la presenza di pigmenti nelle cellule del pericarpo. Il sorgo ha la caratteristica che la pianta resta verde quando la granella è matura. Il peso di 1000 semi oscilla tra 20 e 40 g a seconda della tipologia.
Esigenze pedo-climatiche: Per quanto riguarda il terreno, il sorgo si adatta bene anche a quelli argillosi pesanti con mediocre struttura; tollera un ampia gamma di acidità (da pH 5,5 a 8,5) e un’elevata salinità. Il sorgo rispetto al mais ha maggiori esigenze termiche ma è sicuramente più adatto a zone marginali e siccitose: ha elevate capacità di resistere alle deficienze idriche.
Principali avversità: Tra le poche avversità che possono danneggiare il sorgo da saggina si ricordano: i marciumi delle plantule (Fusarium, Pythium), i marciumi dello stelo (Fusarium, Macrophomina phaseali, Rhizoctonia solani), il mosaico nanizzante del mais e gli insetti terricoli (elateridi e agrostidi).
Tecnica colturale: Essendo il sorgo pianta da coltura asciutta, si deve cercare di favorire l’approfondimento radicale e costituire nel terreno riserve idriche le più abbondanti possibile. Le ridotte dimensioni del seme, la delicatezza delle plantule e la tarda data di semina impongono una preparazione del terreno per la semina estremamente accurata. La preparazione del terreno per la semina del sorgo si basa su un lavoro profondo (40-45 cm), per assicurare la costituzione di riserve idriche nel terreno e per consentire un profondo sviluppo dell'apparato radicale, e a seguire, lavori complementari di affinamento delle zolle e di controllo delle erbe infestanti. La semina è primaverile e bisogna effettuarla dopo che la temperatura del terreno abbia raggiunto almeno 14 °C; infatti avviene generalmente 10-15 giorni dopo il mais. La densità di semina è oscilla tra 20 e 40 piante metro quadrato. Trattandosi di coltura prevalentemente asciutta, la concimazione minerale sarà tanto limitata quanto più scarse sono le disponibilità idriche. In assenza di letame le dosi più consigliabili sono le seguenti: 40-60 Kg/ha di P2O5 e 50-100 kg /ha di K2O (ove necessario) da dare in pre-semina; 80-100 Kg/ha di azoto da dare parte alla semina e parte in copertura. Il controllo delle erbe infestanti del sorgo potrebbe utilmente essere fatto con la sarchiatura meccanica che, in una coltura non irrigata come è il sorgo, farebbe conseguire anche altri vantaggi, oltre al controllo delle malerbe: miglior aerazione della rizosfera ed economia d’acqua specialmente nelle terre argillose soggette a fessurazioni. Il sorgo è una discreta miglioratrice e come tale ama le rotazioni.
Raccolta, caratteristiche agronomiche, resa e utilizzazione: La raccolta del sorgo da saggina si effettua alla maturazione della granella, però per evitare che il peso di questa pieghi il pannicolo, deformandone le ramificazioni e rendendolo inadatto allo scopo, è necessario che alla maturazione lattea i culmi siano piegati in modo che i panicoli pendano verso il basso.
Provenienza: Bonefro (CB)
Distribuzione sul territorio: Bonefro (CB)